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L'Illuminismo: Ragione e Progresso

Eccomi, dopo qualche settimana di assenza, a scrivere di nuovo sul mio blog. Con gli articoli delle prossime settimane vorrei condividere con voi alcune mie rielaborazioni di concetti filosofici caratterizzanti l'Età dei Lumi - in particolare, questo mese, l'Illuminismo Inglese -  periodo storico che sin dallo studio della Storia della Filosofia al liceo ha catturato la mia attenzione.



La prima riflessione ha come argomento una piccola disquisizione circa i due concetti chiave del Settecento: ragione e progresso. L'uno - la ragione - è la causa del progresso. Si tratta di concetti difficili, dei quali cercherò di fornirvi una semplice spiegazione. La prima domanda è: che cos'è la ragione? Difficile a dirsi. Citando Immanuel Kant, filosofo esponente dell'Illuminismo tedesco, la ragione è potersi imporre autonomamente delle regole. Dopo quest'affermazione, potrei concludere qui la mia spiegazione: è concisa, certo, ma al contempo nettamente esaustiva. I filosofi dell'Età dei Lumi non la considerano una facoltà innata - vale a dire generata nell'individuo ancor prima della sua creazione - ma il risultato di una battaglia, di una lunga battaglia che dura per tutta la vita. Non si tratta di una battaglia semplice, poiché questa viene complicata da vari ostacoli come le pulsioni, gli istinti, i dogmi religiosi - per citarne alcuni.

Ragione è il sostantivo, dal quale deriva il corrispondente verbo: ragionare. Citando ancora una volta Kant, ragionare assume come significato l'opporre agli ostacoli - che diventano limiti, barriere, elementi contro i quali condurre la battaglia - regole e fini esclusivamente umani. Tradotto in un idioma a noi comprensibile - me compreso! - questo verbo significa esercitare conoscenza ed azione per permettere all'uomo di realizzarsi umanamente ed intellettualmente. 

Occorre innanzitutto, secondo i filosofi di questo periodo, avere la conoscenza (il Settecento, come vedremo nei prossimi articoli, sarà un secolo di grandi scoperte, soprattutto nel campo delle scienze matematiche, fisiche e naturali), quella conoscenza che viene tradotta in azione. Ciò significa attuare (nel senso di concretizzare, rendere reale) una realizzazione dell'uomo mediante la genesi di regole e fini prettamente umani agli ostacoli, alle limitazioni. L'uomo pone a se stesso delle regole di natura morale al fine di raggiungere gli obiettivi che egli stesso si prefigge. Dalla genesi della ragione scaturisce l'inizio del progresso, il quale inevitabilmente accade nel momento in cui l'uomo viene invitato a ragionare. Questo progresso non è un processo immediato, ma il frutto di un lento percorso, di un doloroso travaglio interiore, grazie al quale l'individuo prende atto della conoscenza per utilizzarla come mezzo per il raggiungimenti degli obiettivi da esso desiderati.

Da ciò deduciamo quindi che la ragione, pur non essendo innata, appartiene alle caratteristiche istintive proprie dell'uomo, che lo portano a confrontarsi con i suoi simili perché si costituisca una serie di regole, di imposizioni talvolta dolorose e difficili da comprendere e da attuare, che migliorino lo stato dell'uomo, differenziandolo così dagli animali, presso i quali sussistono altri generi di regole (benché a loro volta gli animali abbiano i propri istinti, che per necessità li portano ad agire per gli obiettivi che il loro istinto gli suggerisce). Il trait d'union tra uomini e animali è l'istinto, la cui differenza tra le due specie consiste nel fine pratico delle azioni che proprio quell'istinto produce nel loro io.
L'Illuminismo, quindi, ha come ideale l'antitradizionalismo, ma non l'antistoricismo: il cammino dell'uomo e la sua crescita nella storia presuppongono il progresso, fine del ragionare.

Ho cercato di dare una piccola - e, spero, esaustiva - spiegazione di questi difficili concetti, che nei prossimi articoli cercherò di approfondire mediante differenti esempi, a partire da come i vari filosofi del Settecento elaborino questi concetti in relazione al proprio pensiero.
Di settimana in settimana pubblicherò degli articoli, in ognuno dei quali il soggetto sarà un filosofo del panorama illuminista inglese e il suo pensiero.

Stay tuned!

Claudio

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